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Giampaolo Grossi, General Manager di Starbucks Italia
Pubblicata il 05/05/2022

Benvenut* in STORIES, un progetto di BGTalentUp.

Un viaggio attraverso le storie di persone che hanno costruito il loro successo, passo dopo passo.

Lasciati ispirare e traccia la tua rotta: c’è un mondo pieno di possibilità per fare brillare i tuoi talenti

 

Oggi è con noi Giampaolo Grossi, General Manager in Starbucks Italia.

La sua storia parla di ascolto e dedizione, di impegno costante e di intraprendenza, di centralità delle persone.

Perché le opportunità esistono, se ci diamo da fare per costruirle.

Perché non è mai tardi per arrivare dove vogliamo, se non smettiamo di sognare.

Grazie Giampaolo, per averci regalato non solo informazioni su cosa e come hai fatto a diventare General Manager di Starbucks Italia, ma su ciò che sta dietro le quinte. Un dono prezioso, esempio di una leadership ecologica e potente, nella sua gentilezza.

Buona lettura!

 

 

 

Ti va di iniziare con qualcosa che parli di te? Una frase, un colore, un gioco…

La pazienza è una pratica senza tempo

Che lavoro fai?

Dirigente di Azienda.

Come si connette la frase, il colore, il gioco…che parla di te con la tua attività professionale?

Ci vuole sempre calma e ponderazione nel prendere delle decisioni. Col tempo ho imparato a riflettere prima di “reagire”. Questo mi ha portato ad “agire” in modo consapevole permettendomi di essere fiero di ogni decisione presa, che non significa aver fatto bene oppure aver sbagliato, ma significa averlo fatto facendo tutte le considerazioni per te stesso e per gli altri.

E’ qualcosa che è sempre stato così o lo è diventato nel tempo? Ti va di raccontare la tua storia professionale attraverso i passaggi che ritieni più significativi?

Il mio percorso nasce precisamente a 6 anni quando mia madre è venuta a mancare. Questo avvenimento mi ha segnato per la vita. Potevo scegliere che persona diventare ed ho scelto il percorso di renderla fiera ogni giorno.

Ho iniziato a lavorare sui campi di calcio per poi 35 anni dopo, essere in un campo di caffè in questa meravigliosa azienda che è Starbucks.

Ho giocato professionalmente a calcio per molti anni fino a che avevo capito che Roberto Baggio non potevo diventare per ovvie qualità tecniche che non avevo come lui ??

Allora mi sono appassionato al mondo delle persone, passione che ho sempre avuto, in precisione nel mondo dell’accoglienza e dell’hospitality. Iniziando un corso di bar ho imparato a vivere dietro ad un bancone, divertendomi e studiando ogni giorno per acculturarmi in questo mestiere.

Questo mi ha dato la forza di partire dopo varie esperienze in Italia ed andare in America a NYC, città che considero mia e che amo. 

Ho fatto di tutto dal bartender, cameriere, assistant manager, restaurant manager e poi general manager (ps: ho pulito anche i servizi quando c’era da farlo).

Da NYC a Kuwait city, per poi Miami e Naples in Florida per poi rientrare nella city, NYC. 

Poi, sentivo l’aria italiana che mi chiamava e così sono approdato a Milano con il Gruppo Prada per uno splendido progetto nel food and beverage chiamato Pasticceria Marchesi. 

Esperienza importantissima della mia carriera che però dopo 2 anni volgeva al termine per la voglia e desiderio di tornare in America. 

A pochi mesi dal rientro in America per un nuovo incarico in Manhattan, l’America stessa è venuta a cercare me, con il colosso del caffè Starbucks. 

Da qui è storia, 18 colloqui diversi a giro per il mondo e l’agosto 2017 sono stato assunto per guidare l’apertura della magnifica Roastery di Milano in Piazza Cordusio.

Sono fiero del ruolo e mi ritengo molto fortunato di rappresentare un brand così importante. Cerco di meritarmelo ogni giorno con impegno, devozione e sacrificio. 

Cosa ti ha fatto passare da una tappa all’altra? Quali motivazioni ti hanno spinto? Cosa/chi ti ha sostenuto? Cosa/chi ti ha guidato? 

La fede in me stesso è stata fondamentale. Il cercare di fare sempre un passo in più, anche. 

Non mi sono mai fermato, cercando di imparare a fare altro, gettandomi in avventure improvvise, con i miei dubbi e le mie paure ma anche con le certezze e le mie capacità costruite un giorno alla volta. 

L’empatia è stata quella ricetta segreta che mi ha accompagnato in ogni passo. Probabilmente il mio passato mi ha permesso di sviluppare determinate sensibilità che mi permettono di ascoltare maggiormente il mondo esterno e quello interno di te stesso. 

Nel tempo sto imparando a gestirla con pazienza e ponderazione, in particolare per aiutare gli altri. 

Quanto è importante avere chiara la meta a cui si vuole arrivare? E quanto è importante avere in mente l’impronta che si vuole lasciare nel mondo?

Non so cosa vorrò fare da grande… so cosa voglio fare oggi e mi concentro su di esso. Cerco di agire come se fossi già l’obiettivo di domani, e quando a mezzanotte e un minuto è iniziato il nuovo giorno penso già a quello successivo lavorando sul presente. 

Il passato non si può modificare ma serve per migliorarsi. 

Il futuro è fatto di incertezze per ognuno di noi, ma il presente è un dono da vivere a pieno. 

Nel tuo lavoro il mercato/settore fa la differenza? E l’azienda in cui si lavora fa la differenza?  Ci sono competenze soft / hard specifiche? E quali sono le competenze che è sempre necessario avere per fare un lavoro come il tuo?

Ogni lavoro merita rispetto. Non credo che ci siano lavori dove le proprie capacità emozionali valgano meno. Ogni lavoro merita ed ha bisogno di passione ed amore per quello che si fa. 

Mia nonna mi diceva sempre “ci vuole costanza sacrificio e volontà per arrivare”. Ecco per me sta tutto li in queste tre parole. 

Chiaramente crescendo si imparano e si sviluppano determinate capacità che ci aiutano a gestire le relazioni e le situazioni. 

Ma la caparbietà, il rispetto, l’educazione e la voglia di fare possono farti arrivare in alto. 

 

 

Cosa significa per te avere successo? 

Essere una persona meritevole di rispetto, tutto qui. 

Oltre alle competenze cosa serve per avere successo? 

Calma, Visione e Vulnerabilità. 

Come vedi il fallimento, l’errore? 

Una grande meravigliosa opportunità di miglioramento e di insegnamento. 

Ti è capitato di vederti chiudere delle porte nel tuo cammino? Di “cadere”? Cosa hai fatto? 

Tante porte mi sono state chiuse, tante persone hanno cercato di frenarmi, di mettermi da parte. 

Hanno provato a rallentarmi ma ho sempre tenuto la testa alta. E con rispetto ho sempre camminato la mia strada sempre rispettando tutti sono andato avanti. 

Quali dubbi hai avuto e quali momenti di epifania? Cosa ne hai fatto? 

Vivo ancora oggi i miei dubbi. E questo mi aiuta a prendere decisioni, a vedere le cose da punti di vista diversi. Mi stimola a “indossare le scarpe altrui” per capire e comprendere gli altrui percorsi. I dubbi portano ad agire piuttosto che reagire. 

Chi dice di non avere dubbi nella vita secondo me sta rischiando di non voler vedere le proprie opportunità. 

Cosa hai capito di te nel tuo percorso? Cosa hai imparato? 

Che sono un testardo, ma buono e genuino in tutto quello che fa. 

C’è qualcuno che ti è stato particolarmente vicino nei momenti critici? Nelle scelte più grandi? 

Mia sorella è sempre stata al mio fianco in ogni modo, lei è un po’ il mio angelo in terra. 

Cosa ti motiva, cosa tiene alta la tua energia? 

La musica, il ritmo sono energie che necessito. Amo correre con la musica. Ricarico le batterie e riparto per nuove sfide e possibilità. 

Che rapporto hai con la fatica? 

Mi diverto di più. 

Quanto è importante per te, nella riuscita professionale lo studio? E che tipo di studio? Università, corsi specialistici…altro? 

Sono diplomato in ragioneria.

Avevo iniziato l’Università ma poi sentivo la voglia di fare più concretamente le mie esperienze. Avessi studiato di più sicuramente mi sarei specializzato maggiormente ma sono ancora in tempo per fare corsi o master in futuro.

Allo stesso momento sto cercando di meritarmi la mia laurea “sul campo” applicando me stesso ogni giorno con impegno e devozione.

E il confronto con altre persone? 

Stimolante ed importante da vivere in qualsiasi situazione. Le persone sono libri viventi ed ognuna di esse ha sempre qualcosa di buono da donarti. 

E l’esperienza sul campo? 

Fondamentale!!! Sporcarsi le mani sul campo fa capire tante cose. Compiere movimenti fisici riesce ad abbattere barriere altissime. 

Ti va di riassumere cosa accade nella tua giornata tipo? 

Attività che fai, persone che incontri… Ultimamente troppe call virtuali, preferisco il contatto umano. In generale la mia settimana tipo si divide in vari meeting coi vari dipartimenti qui a Milano, Londra, Seattle, NYC ed altre città dove si trova Starbucks.

Cerco sempre di ritagliarmi del tempo per vivere la Roastery e i nostri Partner (dipendenti) confrontarmi con loro, sapere come stanno ed aiutarli in cosa hanno bisogno. 

 

Quali altre tappe lavorative vedi da qui in poi? Se ti va di condividerlo, sono connesse in qualche modo a obiettivi di vita? 

Ho un sogno, un desiderio ma devo fare ancora molto per meritarmelo. Essere il CEO di un’azienda internazionale sarebbe per me e per la mia famiglia motivo di grande orgoglio, in particolare perché potrei aiutare ancora più persone. 

Cosa porti e cosa ricevi nel tuo lavoro? 

La cura delle relazioni è ciò a cui ambisco sempre. Cerco di far star bene tutti, a volte ci riesco e a volte no, lo ammetto. Questo mi porta a riflettere e pensare a come migliorare le cose. E’ proprio questo ciò che mi dà il mio lavoro, l’opportunità di crescere sia professionalmente ma soprattutto umanamente. 

Cosa ti fa sentire davvero soddisfatto? 

Il sorriso degli altri che mi circondano. 

Che talenti deve avere, scoprire, allenare una persona per essere un professionista di valore nel tuo campo? Intendo sia un giovane o una giovane agli inizi della sua carriera, sia una persona adulta che vuole riposizionarsi. 

L’umiltà e la volontà sono punti fondamentali. Senza umiltà non si va da nessuna parte e non si sarà mai meritevoli di rispetto nella vita. Il giorno che avrò un figlio gli insegnerò questo come base della vita. A quel punto sono certo che troverà la sua strada con le sue gambe e la sua energia. Proprio come ha fatto mio padre con me. 

Che base di esperienza e formazione? 

Ognuno crea la sua esperienza e cerca la formazione che lo appassiona. Non dobbiamo stare ad aspettare che gli altri ci creino e che ci formino perfetti a misura. È tutto nelle nostre mani, perciò andiamo sempre a cercare cosa ci appassiona di più e ci fa stare bene. 

Che attitudine verso l’educazione permanente? 

Ognuno di noi nasce e muore. In tutto quel lasso di tempo che sta tra questi due avvenimenti dobbiamo lavorare sulla nostra educazione. 

Cosa a tuo avviso deve invece evitare di fare?

Mai mancare di rispetto agli altri ed a te stesso. E mai smettere di sognare. 

Secondo te, c’è un momento in cui è troppo tardi cambiare strada per seguire il proprio sogno? 

E’ tardi quando si è smesso di sognare. 

Una frase che hai voglia di regalare a chi ci segue. 

Tutti noi dipendiamo da qualcosa o da qualcuno, chi in un modo o nell’altro.

La chiave per aspirare a fare la differenza sta proprio li, nel voler essere imprenditori di sé stessi, investendo tempo di qualità nella propria crescita a favore di quella altrui

 

 

Le parole che hai letto sono di Giampaolo. 

Nessun Intervento di omologazione è stato fatto da BGTalentUp, perché crediamo che la diversità sia un valore; perché ogni storia è di chi la vive e per noi è importante rispettarne lo spazio e l’identità e promuoverli presso chi riceve la storia in dono. 

STORIES è un progetto sociale che ha lo scopo di aprire nuove prospettive a chi ha voglia di vederle. 

STORIES è un progetto che ha l’ambizione di ispirare ciascuna persona a scoprire, nutrire, far brillare i propri talenti. 

Possiamo lasciare la nostra impronta nel mondo in molti modi.

Ciascuna impronta, se costruisce per noi e per gli altri, ha uguale rilievo. 

 

 

Se desideri condividere un pensiero, una domanda, una considerazione le porte di BGTalentUp sono sempre aperte!

Scrivi a barbara@talent-up.it

Interagisci su LinkedIn dove troverai anche una breve video intervista (formato Social!) a Giampaolo Grossi. 

Ogni intervento che onorerà la curiosità di scoprire e la storia che è stata generosamente condivisa è benvenuto. 

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