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LUCA ALTIMANI, PROFESSIONE COPYWRITER
Pubblicata il 05/05/2022

Benvenut* in STORIES, un progetto di BGTalentUp.

Un viaggio attraverso le storie di persone che hanno costruito il loro successo, passo dopo passo.

Lasciati ispirare e traccia la tua rotta: c’è un mondo pieno di possibilità per fare brillare i tuoi talenti

 

Oggi è con noi Luca Altimani, professione copywriter.

Passione, professionalità e irriverenza sono le prime tre parole che mi vengono in mente quando penso a Luca

Forse Luca avrebbe trovato anche la terza parola con la ‘P’ e avrebbe raccontato il modello delle 3P, magari attribuendolo a un qualche ‘guru’ del marketing, vivente o di fantasia.

Ma questa intro Luca non l’ha letta !

Il mio invito è : godetevi l’ascolto, leggete le righe e tra le righe: in entrambi i luoghi si trovano cose bellissime!

Grazie Luca, per averci regalato non solo informazioni sul tuo percorso professionale , ma anche su ciò che sta dietro le quinte.

Buona lettura!

 

 

Ti va di iniziare con qualcosa che parli di te? Una frase, un colore, un gioco…  

“Mai prendersi troppo sul serio, che la vita è breve”

Che lavoro fai?

Adoro scrivere e tutto ciò che è espressione creativa.

Oggi faccio il copywriter, ma anche il content creator.

Ma in parte anche il social media manager.

Insomma, se inserisco tutte le etichette scrivo un libro.

Quello che faccio oggi non mi definisce, domani potrei essere in radio, sul set di un film oppure alla cassa del Conad, e andrebbe benissimo così.

Come si connette la frase, il colore, il gioco…che parla di te con la tua attività professionale?

La connessione tra la frase e la professione che svolgo sta nel fatto che sono molto ironico e autoironico, perché voglio dimostrare come è tranquillamente possibile essere professionali pur non prendendosi troppo sul serio.

E’ qualcosa che è sempre stato così o lo è diventato nel tempo? Ti va di raccontare la tua storia professionale attraverso i passaggi che ritieni più significativi?

Mi è sempre piaciuto ridere e far ridere, anche se mi considero una persona molto profonda.

Prima l’ironia era smorzata dalla sensazione di vivere in una società che ti vuole serio a tutti i costi, col tempo ho iniziato a fregarmene e oggi mi esprimo come voglio. La mia storia professionale è relativamente breve (27 anni sul pianeta), ho iniziato a lavorare facendo l’agente immobiliare, poi sono entrato in contatto con la realtà di Commenti Memorabili in cui sono stato uno degli admin per 3 anni. In seguito ho fatto il falegname per qualche mese e infine sono tornato sui social dove attualmente faccio il copywriter e il creatore di contenuti.

Cosa ti ha fatto passare da una tappa all’altra? Quali motivazioni ti hanno spinto? Cosa/chi ti ha sostenuto? Cosa/chi ti ha guidato?

L’agente immobiliare ho smesso di farlo dopo un anno, i ritmi erano (per me) insostenibili e arrivavo a casa prosciugato e infelice.

Trovare Commenti Memorabili è stato l’inizio della mia “carriera” sui social, e nei social ho visto un’ottima possibilità di esprimere la creatività che ho sempre avuto.

Dopo 3 anni ho lasciato Commenti Memorabili e ho iniziato un anno sabbatico (quasi sabbatico, ho aiutato un falegname per qualche mese) in cui ho viaggiato e mi sono semplicemente goduto la vita.

Questo risposo e questa pace dei sensi mi ha permesso di fare chiarezza e decidere di tornare sui social, dove tutt’ora lavoro.

Quanto è importante avere chiara la meta a cui si vuole arrivare? E quanto è importante avere in mente l’impronta che si vuole lasciare nel mondo?

Andrò controcorrente rispetto ai soliti discorsi, ma non sempre avere un obbiettivo o una meta è la cosa migliore. In alcune fasi della vita è semplicemente meglio lasciarsi trasportare dal caos, perché un treno che non corre sui binari deve trovare altri sistemi per “avanzare”.

Non sono io che devo inseguire gli obbiettivi, sono loro che devono inseguire me e stare al passo con le mie evoluzioni.

Nel tuo lavoro il mercato/settore fa la differenza? E l’azienda in cui si lavora fa la differenza?  Ci sono competenze soft / hard specifiche? E quali sono le competenze che è sempre necessario avere per fare un lavoro come il tuo? 

Per fare il copywriter o comunque lavorare con la scrittura è necessario avere empatia.

L’empatia è l’unica cosa che fa capire che a scrivere è un essere umano e non un robot freddo e senza sentimenti, e questo per me fa davvero la differenza.

Contrariamente a quanto si pensa, non è necessario conoscere ogni singola parola nel dizionario, ma avere la giusta sensibilità per capire quali parole utilizzare e quali non utilizzare in base al contesto, situazione, obbiettivo.

Cosa significa per te avere successo?

Svegliarmi ogni mattina in una casetta di legno su una spiaggia in Sardegna, con la mia donna e un’ottima scorta di vino rosso. Tutto ciò lavorando in smart working, ma sarebbe ancora meglio non dover pensare al ricatto esistenziale per cui bisogna lavorare per mangiare.

La vera ricchezza per me è fare ciò che voglio quando voglio, oltre ad amare nel suo senso più vasto.

Oltre alle competenze cosa serve per avere successo?

Le competenze sono una grande fetta ma solo legate al tempismo: l’occasione giusta al momento giusto è fondamentale, ma senza competenze si rischia di non riuscire a coglierla. Ah, senza dimenticarsi della buona e vecchia botta di c*lo.

Come vedi il fallimento, l’errore?

Il fallimento è parte integrante del fatto di essere umani, quindi esseri finiti e “fallibili”.

Di sbagli ne ho fatti e ne faccio di continuo, tanto che ho fatto del fallimento un’arte. Non mi ha mai preoccupato il fatto di sbagliare, visto che non devo dimostrare niente a nessuno.

L’unica cosa che mi preoccupa, a volte, è il pensare di non aver fatto abbastanza.

Quando dialogo interiormente con me stesso e capisco che in una situazione ho fatto il possibile ma non è andata bene, sono tranquillo comunque.

Ti è capitato di vederti chiudere delle porte nel tuo cammino? Di “cadere”? Cosa hai fatto?

Dopo aver lasciato Commenti Memorabili e post anno sabbatico, mi sono riapprocciato al mondo dei social inviando dei CV ad aziende del mio settore.

A volte non mi chiamavano nemmeno per un colloquio, nonostante nel CV indicassi di aver lavorato in Commenti Memorabili.

Questo mi ha fatto letteralmente incazzare, e ho deciso che da loro non volevo niente, potevano anche tenersi il loro posto di lavoro.

Questa rabbia si è trasformata in voglia di rivalsa, e ho iniziato a fare personal branding su Linkedin.

Non amo giudicare i miei risultati, posso solo dire che dopo nemmeno un mese sono stato contattato da aziende a cui avevo precedentemente inviato il CV e che non mi avevano mai risposto prima.: 

“Buongiorno Altimani, è ancora disponibile per un colloquio?”

“Grazie eh, davvero. Ma anche no”

Quali dubbi hai avuto e quali momenti di epifania? Cosa ne hai fatto?

Ho sempre dubbi su tutto, sono una persona che si interroga molto e si mette costantemente in discussione. La cosa che mi tranquillizza è stato capire che devo sempre seguire il mio istinto, anche se subito ho l’impressione che mi porti verso la distruzione. In realtà, spesso vede il futuro molto meglio di me.

Cosa hai capito di te nel tuo percorso? Cosa hai imparato?

Ho imparato che non riesco a lavorare senza divertirmi, che ho bisogno di poter esprimere sempre la mia creatività, indipendentemente dal veicolo. Ah, e seguire l’istinto, ma l’ho già detto.

C’è qualcuno che ti è stato particolarmente vicino nei momenti critici? Nelle scelte più grandi?

I miei genitori mi sono sempre stati vicini e hanno cercato di consigliarmi al meglio, ma spesso ero io a sapere davvero cosa fare. Ultimamente, anche la mia ragazza Ilaria ha avuto un ruolo molto importante nell’aiutarmi a trovare una strada.

Cosa ti motiva, cosa tiene alta la tua energia?

La mia energia non è sempre alta, a volte vado a mille e a volte sono scarico e ho bisogno di ricaricare le batterie. Il mito dell’uomo sempre attivo e motivato lo lascio ad altri.

Però posso dire che la voglia di creare e condividere è la vera forza motrice.

Che rapporto hai con la fatica?

Hai presente quando un datore di lavoro parla di un suo dipendente e dice: “Questo è davvero instancabile”?

Ecco, l’esatto contrario.

Se non riesco a gestire il mio tempo e il luogo del mio lavoro, mi prosciugo in fretta e vorrei solo scomparire. Solo quando sono in fase creativa non sento la fatica, entro nel flusso e l’energia fluisce che è una meraviglia.

Quanto è importante per te, nella riuscita professionale lo studio? E che tipo di studio? Università, corsi specialistici…altro?

Io ho un diploma di liceo scientifico, ma ho scelto di non andare all’università.

Non ho nulla contro di essa, semplicemente ero stanco di vivere fasi dove qualcun altro doveva “giudicarmi” e quasi avere il potere di decidere il mio futuro, quindi ho lasciato perdere. Sono convintissimo che la cosa essenziale sia una buona educazione familiare, dove “familiare” assume diversi significati, la tua famiglia non deve essere per forza quella biologica.

Bisogna imparare in qualche modo a stare al mondo, a rispettare il prossimo e ad avere una mente che funziona in modo proprio, che non segue gli schemi. Questo è un requisito fondamentale che può portarti a fare strada anche senza avere titoli particolari, ma la formazione, se si appoggia ad un’educazione di vita solida, può certamente fare meglio.

Di base la formazione è importante, ma non nella versione “ansiosa” che voglio venderti oggi, ossia quella del “chi non si forma è morto”, “bisogna sempre imparare ogni giorni”, “mai fermarsi” e via dicendo. Signori, relax.

E il confronto con altre persone?

Fondamentale.

Essere aperti al dialogo, senza giudizio, apre strade bellissime e inaspettate.

Ogni persona che incontri vede la realtà in modo diverso da te, è un mondo vivo e pulsante, quindi può darti idee e punti di vista freschi e arricchire la tua “esperienza nel mondo”. Se un avvocato pensa di non avere niente da imparare da un commesso, si sbaglia di grosso.

E l’esperienza sul campo?

Fondamentale, di nuovo.

La teoria è un buon supporto, ma senza sapere come applicarla è solo conoscenza fine a se stessa.

Nel mio lavoro, ancora oggi probabilmente utilizzo qualche “tecnica” senza sapere quale sia il suo nome nei libri che vendono sull’argomento.

Ti va di riassumere cosa accade nella tua giornata tipo? Attività che fai, persone che incontri…

Oggi ho una vita abbastanza solitaria, vado in palestra al mattino verso le 7 (non perché l’ho letto su un libro di qualche guru, ma perché a quell’ora in palestra non c’è nessuno e gli attrezzi sono quasi tutti liberi) e inizio a lavorare verso le 9. Alcuni giorni lavoro tutto il giorno, altri non lavoro nemmeno un’ora.

L’unica certezza è che non saprò mai con certezza come andrà la giornata.

Oggi vado a letto abbastanza presto in settimana, diciamo che in passato che ero più da movida selvaggia.

Quali altre tappe lavorative vedi da qui in poi? Se ti va di condividerlo, sono connesse in qualche modo a obiettivi di vita?

Non ho idea di cosa mi riserverà il futuro, ma vedo tutte cose in cui la creatività è il motore pulsante. Come dicevo all’inizio, potrei andare in radio, essere su un set di un film, scrivere un libro, scrivere una canzone. E ognuna di queste cose non escluderebbe l’altra, voglio avere la libertà di sperimentare senza restrizioni.

Cosa porti e cosa ricevi nel tuo lavoro?

La soddisfazione data dalla creazione di qualcosa che piace prima a me, poi agli altri. Far divertire me stesso e gli altri non ha prezzo, ed oggi è quello che faccio.

Chi mi contatta per lavorare sa già bene che tipo di comunicazione aspettarsi, quindi diciamo che la maggior parte dei lavori che accetto mi piacciono già in partenza.

Cosa ti fa sentire davvero soddisfatto?

Il lavoro per come lo faccio oggi, una cena in cui ci si ubriaca e si parla di filosofia, escursioni in mezzo alla natura, lo sport, condividere tempo con le persone a cui tengo.

Se era una domanda riferita solo al lavoro mi dispiace, il lavoro per me è solo una parte e, in proporzione, nettamente meno importante rispetto alle meraviglie del mondo e delle persone.

Secondo te, c’è un momento in cui è troppo tardi cambiare strada per seguire il proprio sogno?

Non è mai troppo tardi per cambiare, è possibile stravolgere la propria vita in qualsiasi momento.

C’è una cosa però da tenere in conto, ossia che è molto più facile “sperimentare” senza troppi problemi quando si hanno meno responsabilità.

Se hai famiglia e dei figli, devi pensarci bene prima di prendere delle decisioni radicali, soprattutto perché nessuno ti ha obbligato a metterti in quella situazione, quindi la responsabilità è molto alta e le decisioni vanno seriamente ponderate.

Una frase che hai voglia di regalare a chi ci segue

Tra non troppo tempo finiremo tutti in una cassa di legno, quindi non prendiamoci troppo sul serio.

Cerchiamo di vivere nel modo più sereno possibile nonostante i problemi, e utilizziamo una buona dose di ironia per contrastare i momenti duri.

I problemi non smettono di esistere perché ridiamo, ma ridendo li facciamo sembrare più piccoli. E tutto è più gestibile quando è più piccolo.

PS: Questo non vale a letto, ovviamente.

 

Vi saluto di cuore, vi voglio bene (anche se non vi conosco) e vi auguro una vita stupenda e che trasudi emozione da tutti i pori.

 

Le parole che hai letto sono di Luca. 

Nessun Intervento di omologazione è stato fatto da BGTalentUp, perché crediamo che la diversità sia un valore; perché ogni storia è di chi la vive e per noi è importante rispettarne lo spazio e l’identità e promuoverli presso chi riceve la storia in dono. 

STORIES è un progetto sociale che ha lo scopo di aprire nuove prospettive a chi ha voglia di vederle. 

STORIES è un progetto che ha l’ambizione di ispirare ciascuna persona a scoprire, nutrire, far brillare i propri talenti. 

Possiamo lasciare la nostra impronta nel mondo in molti modi.

Ciascuna impronta, se costruisce per noi e per gli altri, ha uguale rilievo. 

 

 

Se desideri condividere un pensiero, una domanda, una considerazione le porte di BGTalentUp sono sempre aperte!

Scrivi a barbara@talent-up.it

Interagisci su LinkedIn dove troverai anche una breve video intervista (formato Social!) a Luca Altimani. 

Ogni intervento che onorerà la curiosità di scoprire e la storia che è stata generosamente condivisa è benvenuto. 

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